La casa Botta: Storia dei fratelli Botta Marrone di Villammare (Parte 1)

 

152 anni fa si celebrava a Villammare, provincia di Salerno, il matrimonio tra un certo signore Pietro Botta con una ragazza di cognome Marrone. Trascorreva dunque l’anno 1870.                                 

Di questa unione sono nati cinque figli con i nomi di Annamaria, Biagio Antonio, Luigi, Vincenzo e Francesco Antonio Botta Marrone; tutti nati a Villammare, nella regione Campania, un paesino fiorente postato di fronte al mar Tirreno conformato da una popolazione di pescatori e contadini dedicati all’ agricoltura.

La prima figlia di questa coppia é nata qui nel lontano 1872 ed é rimasta a fianco dei suoi genitori per il resto della sua vita.

Non ho trovato nessuna certezza se questa donna si é sposata con un compaesano villammarese lo che ci permette di dedurre che non ha avuto discendenza.

Solo vi posso raccontare che durante la sua vita ha dovuto essere testimone della partenza

dei suoi 4 fratelli, come emigranti nel Sudamerica dove loro si sono trasferiti tra il 1908 e il 1924 lasciando il suolo nativo senza la loro presenza.

Senza dubbio é stato un periodo di dolorosa realtá per la figlia maggiorenne che é rimasta sola a Villammare a fianco di sua madre.

A questo punto bisogna ricordare che l’Italia raggiunse la sua unitá politica e territoriale nel 1860, una decina di anni prima.

Questo periodo viene chiaramente identificato per la scarsezza di mezzi per poter dare alla popolazione italiana delle condizioni di uguaglianza e dignitá a cui ne avevano tutti diritto costituzionale.

Non esistevano opere civili di infrastruttura, educazione per tutti e, il piú importante, la salute dei connazionali; la assenza dello Stato era evidente e questo si percepiva dappertutto.

Non esistevano opportunitá di trovare un lavoro degno e la popolazione non sapeva dove mettere la testa per soluzionare questa situazione.

Tutto questo era dovuto al caotico e debbole sistema sociale che esisteva a quell’epoca in tutto il territorio della penisola italiana.

Ricordiamo che i contadini e le loro famiglie erano sottomessi  alla volontá dei chiamati “padroni”, “signori” e terratenenti che sfruttavano questa popolazione vulnerabile offrendoli una perversa protezione a cambio del suo lavoro che in realtá era una evidente forma di schiavitú che non finiva mai.

Questo era il panorama che la popolazione aveva davanti ai suoi occhi.

 

Mancanza di lavoro, alimentazione deficente, nessun diritto di riposo settimanale e sopratutto l’obbligo di abbassare la testa in silenzio, in segnale di assoluta sottomissione ai suoi padroni.

Di fronte a questa amara situazione la risposta degli italiani fu inevitabile: la soluzione era

EMIGRARE!!!

Con grandi sacrifici la popolazione decise di emigrare nel Nuovo Mondo con lo scopo di quello che viene chiamato eufemisticamente “fare l’America”.

 

(Continua...)

La foto appartiene ad una cartolina antica e non include il nome dell'artista.

#RobertoVioli #InmigrantesItalianos #Immigrantiitaliani #Italia #Colombia #RobertoVioliRicercatoreStorico #Storia #StoriaDellItalia #PrimaGuerraMondiale #Europa #Colombia #Venezuela #ItalianiInColombia 

Entradas más populares de este blog

La muerte de papa Inocencio VIII y los misterios de su tumba

Los cuatro viajes de Cristóbal Colón y su fallecimiento

El final de dos barcos durante la segunda guerra mundial: Virgilio y Sesostris